Premio Nemico della Terra 2017: tutti i vincitori
VINCITORI DEL PREMIO “NEMICO DELLA TERRA 2017”
Lo scopo del poco ambito Premio Nemico della Terra, istituito nel 2006, è soprattutto quello di segnalare situazioni critiche e di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi ambientali altrimenti poco conosciuti. Quest’anno gli “Amici della Terra e dell’Alto Garda”, dopo un lungo iter di discussioni e votazioni, comunicano di avere scelto, tra persone, enti, Associazioni, progetti e manufatti che nel 2016 si sono distinti nella manomissione e distruzione dell’ambiente alto gardesano, non un solo Nemico, ma, per la prima volta nella storia del Premio, cinque vincitori ex aequo.
Le discussioni, come nel caso del Premio gemello “Amico della Terra”, sono sempre state pubbliche e aperte a tutti, così come le segnalazioni, che sono pervenute da soci, simpatizzanti e anche da semplici cittadini, mentre le votazioni sono state, come sempre, segrete e riservate ai soci degli “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro”. Si ricorda, per evitare strumentalizzazioni e polemiche di tipo politico e partitico, che gli “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro” sono svincolati da qualsiasi associazione e/o organizzazione politica, il che naturalmente non esclude l’appartenenza ed anche una eventuale militanza politico-partitica a titolo personale dei singoli soci.
Si ricordano i vincitori del Premio: nel 2006 Vito Oliari Sindaco di Tiarno di Sopra, nel 2007 l’Amministrazione Comunale di Riva, nel 2008 Gianmarco Marocchi sindaco di Tenno, nel 2009 la “Patrimonio del Trentino S.p.a.”, nel 2010 la Commissione Comprensoriale per la tutela paesaggistico-ambientale del C9, nel 2011 il Parcheggio “Monte Oro” a Riva, nel 2012 Mauro Ottobre, nel 2013 Nerio Giovanazzi.
Quest’anno hanno ricevuto voti, oltre ai cinque vincitori, anche (in ordine alfabetico): l’area ex-Cattoi, la bonifica agraria Tiarno di Sopra, la ciclopista del Garda, il Palavela provvisorio al Palazzo dei Congressi, il Piano attuativo del Linfano, il progetto stalla a Bezzecca loc. S. Lucia, la residenza Azzolini al Bastione, Donald Trump, il vallotomo del Brione.
VINCITORI (in ordine alfabetico)
CENTRALE BIOMASSA DI TIARNO DI SOPRA (LEDRO)
È entrata in funzione nonostante le proteste di numerosi cittadini dell’attiguo paese di Tiarno di Sopra, organizzati nel Comitato “As.Pro Ledro”, che ne lamentano soprattutto le emissioni (ca 8000 kg/anno di polveri secondo i calcoli del Comitato) e la vicinanza al centro abitato (v. planimetria), e nonostante un ricorso al TAR (respinto) e un successivo ulteriore ricorso al Consiglio di Stato (in attesa di pronunciamento). Persistono le perplessità di tipo ambientale da parte degli Amici della Terra per un impianto che, più che essere, come affermato dai propugnatori, un produttore di energia termica ed elettrica teoricamente in sostituzione delle caldaie esistenti, è di fatto impiegato in gran parte (90%) per produrre pellet. In sostanza, più che una centrale di cogenerazione sembra essere uno stabilimento produttivo che adopera solo una minima parte per gli scopi asseriti.
COMITATO ESECUTIVO COMUNITÀ ALTO GARDA E LEDRO
Il Comitato Esecutivo (ex Giunta) della Comunità dell’Alto Garda e Ledro è l’organo esecutivo della stessa, e prende collegialmente tutte le decisioni, comprese quelle riguardanti la gestione della raccolta dei rifiuti, che è il motivo di questo Premio. Il principale responsabile resta comunque il Presidente Mauro Malfer, al quale fa anche capo la delega sull’argomento.
L’attuale Comitato Esecutivo, subentrato al precedente, del quale peraltro l’attuale Presidente era Vice-presidente, nel luglio 2015, a distanza di due anni dall’insediamento, invece di dare compimento al sia pur timido progetto di riforma finalmente partorito dopo ben cinque anni di gestazione dalla gestione Valandro, ha riconsiderato la materia praticamente daccapo, senza pertanto avviare alcuna variazione di rilievo nella raccolta dei rifiuti, ancora di tipo stradale, rimandando al 2018 il sistema misto di raccolta stradale/porta a porta che dovrebbe finalmente migliorare la percentuale di raccolta differenziata, ormai da anni ferma ad un misero 60 %, e soprattutto la qualità della stessa. Si ricorda che l’Alto Garda, all’interno del Trentino, rappresenta la cenerentola della raccolta differenziata, e che soprattutto non solo non mostra alcun miglioramento, ma addirittura dà segnali di peggioramento. Se nel 2014 la raccolta differenziata ha infatti raggiunto il 61,2 %, con un totale dei rifiuti di 29.834 tonnellate, nel 2015 la raccolta è stata del 60,9 %, con un totale di 30.005 tonnellate, e nel 2016 siamo al 61,1 % e 30.864 tonnellate. In breve, cala, sia pur lievemente, la raccolta differenziata e cresce la quantità dei rifiuti.
PROGETTO DI DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE GELATERIA PUNTA LIDO A RIVA DEL GARDA
Nell’ambito del Piano “Fascia lago” del 2007, da poco scaduto, che prevedeva la demolizione e ricostruzione della gelateria di Punta Lido annessa all’Hotel Lido, già ristrutturato ad opera dell’architetto Cecchetto qualche anno fa, è stato presentato e approvato dagli organi competenti, in primis la Commissione tutela paesaggio della Comunità Alto Garda e Ledro, un progetto di demolizione e ricostruzione dello stabile, sempre a firma dell’architetto Cecchetto.
Dopo la presentazione del progetto al pubblico e alla stampa, sono sorte numerose voci di protesta, nonché iniziative politiche volte ad indurre un ripensamento su un progetto ritenuto scarsamente rispettoso della storia del luogo e del suo contesto paesaggistico, in un sito così delicato e carico di suggestioni, anche affettive, come il lungolago rivano. Gli “Amici della Terra”, che già si sono pubblicamente espressi palesando le proprie perplessità circa l’effettiva necessità di demolire un manufatto che non ha, è vero, particolari pregi architettonici, ma possiede una sua grazia e ben si inserisce nella romantica delicatezza di quello specifico spazio di confine tra terra e acqua, intendono con questa nomina ribadire tale opinione, auspicando altresì una riconsiderazione progettuale da parte degli organi autorizzativi, della proprietà e del progettista.
PROGETTO VILLA S. PIETRO (ARCO)
Approvato dal Consiglio Comunale di Arco nel 2015, prevede l’abbattimento dell’attuale edificio e la costruzione di tre palazzine di quattro piani, distruggendo pressoché completamente l’attuale parco, con alberi di alto fusto anche secolari.
L’attuale edificio, risalente agli anni ’50 e inglobante anche una antica villa del ‘700 (casa Piombazzi), non rappresenta certo un capolavoro, ma ha comunque una sua grazia architettonica e verrebbe completamente abbattuto per fare posto a tre anonimi palazzi moderni senza alcun rapporto con il contesto urbanistico circostante, a pochi metri dal centro storico.
Imperdonabile, a nostro avviso, è anche la perdita di verde alberato “storico”, ridicolmente “compensato”, nel rendering, da del verde posticcio (edera ?) che circonda le facciate, pomposamente chiamato “boschi verticali”.
RISTRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO HOTEL BELLARIVA (RIVA)
L’Hotel Bellariva, sito nella fascia-lago di Riva proprio in fronte alla spiaggia dei Pini, è stato da pochissimo ristrutturato e ampliato. Tale ampliamento, anche se attuato secondo le più aggiornate norme energetiche e probabilmente più funzionale alle esigenze dei clienti, appare comunque eccessivo e sproporzionato rispetto al delicato e angusto sito dove si trova, stretto com’è tra una strada (v. Kafka) e la spiaggia, come appare anche dai raffronti fotografici tra il prima e il dopo.
Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro
Il Presidente
Paolo Barbagli
Riva del Garda, agosto 2017