Pillole di Variante 14: S. Martino

20.04.2014 00:00

ARCO - PILLOLE DI VARIANTE 14: NUMERO 3

 

S. MARTINO v. Maino (intervento con compensazione n. 13): nuovi edifici in una zona protetta ?

 

Esaminiamo uno dei circa 100 interventi previsti dalla variante 14, descritto nel capitolo 3, dedicato agli interventi con azioni compensative, e denominato “S. Martino: norma speciale n. 13 – area v. Maino”.

Si tratta di un’area di ca 2000 mq, all’ingresso del centro storico di S. Martino, attualmente incolta (probabilmente in attesa dell’approvazione della variante 14, anche perchè nel 2009 l’area, fotografata da Google Earth, appariva ben curata a verde).

L’area è attualmente zona agricola locale (art. 40 del PRG ) e vincolata, secondo l’articolo 61 del PRG vigente, come “area di protezione del Centro Storico”, il che significa che è del tutto inedificabile perché fa parte di quei terreni intorno ai Centri Storici che dovrebbero preservarne l’immagine e l’identità paesaggistica e storica.

La variante “prevede la possibilità di realizzare 1500 mc di residenza su parte della p.f. 393/4 in cambio di cessione e realizzazione a titolo gratuito di 900 mq di verde pubblico e cessione e realizzazione di 150 mq di parcheggio pubblico lungo via Maino”.

In pratica l’area viene divisa in due parti più o meno uguali di ca 1000 mq, con la parte a ovest resa edificabile con 1500 mc, all’incirca 3 villette o un condominio di 3 piani, e la parte a est ceduta al Comune per realizzare del verde pubblico non meglio specificato (area verde, parco giochi ?) e un parcheggio pubblico per ca 10 posti macchina lungo via Maino e lungo vicolo Pergola, cioè il vicolo a nord dell’area, dove inizia il centro antico di S. Martino.

Nel monetizzare l’intervento, il Documento di variante calcola in 255.000 Euro il valore dell’area (e dei lavori connessi) ceduta al Comune, mentre il privato avrebbe un vantaggio economico di 510.000 Euro (calcolando un valore di 340 Euro/mc), tra l’altro probabilmente sottostimato, considerando i prezzi immobiliari di mercato.

Tutti contenti, quindi ? Il privato sicuramente, che vede riconosciuto un diritto ad edificare che fino ad oggi non c’era, il Comune forse, che riesce ad avere un’area di verde pubblico e un parcheggio, la collettività sicuramente no, visto che viene definitivamente persa l’ennesima area agricola, viene aumentato il caos urbanistico dato dalla commistione del Centro Storico di S. Martino con i nuovi edifici che lo circondano senza soluzione di continuità, e sparirebbe una parte di quella fascia di rispetto intorno al Centro Storico, creata appositamente per preservare l’identità architettonica, storica e paesistica dello stesso.

Va rilevato inoltre che le Varianti urbanistiche dovrebbero prevedere soltanto, secondo le norme in vigore, interventi dovuti per “gravi ed urgenti necessità pubbliche”, e va sottolineato il termine “necessità”, che non vuol dire semplicemente “utilità”, ma qualcosa di più stringente ed impellente.

Nel caso specifico non si ravvede alcuna grave ed urgente necessità pubblica, visto che di parcheggi la zona abbonda (sull’altro lato di v. Maino, quindi a pochi metri, c’è un parcheggio con ca 50 posti macchine, e i 4-5 posti macchina previsti dalla variante su vicolo della Pergola servirebbero esclusivamente alcuni privati residenti nel vicolo, e quindi sono un ulteriore regalo a pochi, e non certo all’intera collettività), e in quanto ai parchi giochi, a poche centinaia di metri ci sono quelli di due scuole, che potrebbero anche essere utilizzati dai residenti, con una convenzione con le scuole. In pratica, se la semplice utilità è dubbia, è assolutamente esclusa la necessità, e ancor meno “grave e urgente”.

IN CONCLUSIONE, si ritiene che l’intervento in questione sia decisamente dannoso per la collettività e vada pertanto stralciato dalla Variante, con il mantenimento quindi della destinazione agricola, e soprattutto del vincolo a protezione del Centro Storico, previsto dai tanto bistrattati autori del PRG del 2000, che forse, alla luce di quanto sta succedendo, andrebbero rivalutati.

 

Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro

 

Il Presidente

 

Paolo Barbagli