Ex Argentina: chi ha lanciato per primo la denuncia

18.02.2016 00:00

Ex - Argentina - CHI HA LANCIATO PER PRIMO LA DENUNCIA

«Cemento al posto degli ulivi»

ARCO. Da via degli ulivi e dei panorami mozzafiato a strada dei cantieri e del cemento. Il Lomego è fra i punti più belli non solo di Arco ma dell'intero Alto Garda. Da qualche tempo la zona è interessata da una serie di ristrutturazioni e nuove edificazioni che ne stanno modificando i «lineamenti». Chi passeggia da queste parti rischia di imbattersi, nel giro di un centinaio di metri, oltre che nei lavori all'ex Argentina, anche in quelli a Villa Biedermann, a Villa Miravalle e, infine, nella costruzione dell'agritur Santorum. 
Una serie di interventi che a detta di molti sta compromettendo la bellezza di questo paesaggio a dir poco unico.
Tra i più duri nel puntare il dito contro gli interventi in corso di svolgimento sono gli ambientalisti del Wwf di casa nostra che hanno messo nero su bianco alcune critiche, perplessità e preoccupazioni. Ad incominciare dalla trasformazione dell'ex Argentina. «Pochi avevano intuito che le nuove volumetrie avrebbero pesantemente e irrimediabilmente distrutto un paesaggio unico», scrive il Wwf, che assieme al Comitato per lo sviluppo sostenibile aveva chiesto, a suo tempo, che l'edificio storico venisse risistemato senza concessione di ulteriori volumetrie e che venisse salvaguardata la piccola chiesetta assieme al verde circostante e tutelata la fonte di acqua presente. «La giunta Veronesi, Dellanna, Bresciani - proseguono gli ambientalisti - bocciarono le osservazioni. Il risultato dei lavori concessi sono quelli di un paesaggio distrutto e stravolto, oltre che dalla mole del manufatto, dal verde eliminato in toto e dai pesanti sbancamenti della roccia visibili a occhio nudo da molto lontano». Ma il Wwf prosegue oltre nel suo sguardo critico in via Lomego e arriva fino a Villa Biedermann, da alcuni anni soggetta a lavori di restauro non ancora ultimati. «Non si capisce in base a quale autorizzazione e a quale progetto (di tipo conservativo?) - scrive - l'impatto paesaggistico della sopraelevazione dello stabile è anch'esso visibile a distanza». Poco più in là c'è Villa Miravalle, edificio di pregio architettonico che fino a pochi mesi fa era circondato da un'area verde di piante di vario tipo e che è stato venduta a un noto imprenditore della zona: «Per il momento sono stati eseguiti lavori di sbancanento e taglio di quasi tutta la vegetazione a parte le piante d'alto fusto vicino all'edificio. Vedremo un progetto simile a quello dell'ex Argentina?».
Arrivando in fondo a via Lomego ci si imbatte nell'agritur della famiglia Santorum di Varignano. «La cosa che desta sconcerto in questa concessione - commenta il Wwf - è che questo agritur, come probabilmente altri, non è sorto come prevede la normativa, vicino al centro aziendale che in questo caso è a Varignano. Il committente risultava, all'epoca della richiesta di concessione, proprietario vicino al suo centro aziendale di due particelle con una superficie maggiore rispetto alle particelle previste dalla concessione, dove avrebbe potuto costruire un agritur senza deturpare il paesaggio come invece avviene in via Lomego e come prescrive la norma urbanisticae». «Auspichiamo che altri - conclude il Wwf - si associno alla protesta per l'ex Argentina e il troppo cemento della Busa, altrimenti il nostro paesaggio lo troveremo solo in cartolina».

TRENTINO 4.3.2011