Ex Argentina: chi ha denunciato

18.02.2016 00:00

EX ARGENTINA


Mentre infuria il prevedibile balletto tra i tanti presunti “colpevoli” del “mostro” ex Argentina, con altrettanto prevedibile scaricabarile, va forse ricordato chi, al di là dei meriti del Comitato per l’Olivaia di Arco e la loro bellissima serata del novembre 2013, ha per la prima volta segnalato alla pubblica opinione il misfatto che si stava compiendo ad Arco.
Nel luglio 2011, infatti, gli “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro” proclamavano l’ex Argentina tra i 5 finalisti del Premio “Nemico della Terra 2011”, con le seguenti motivazioni, che riporto.
“La vicenda, lunga ed intricata, che ha portato all’attuale scempio ambientale e paesaggistico di uno dei luoghi più belli e di pregio del territorio di Arco, subito sopra il Parco Arciducale, meriterebbe un libro, ed i colpevoli sono così numerosi che ci hanno costretto a citare, come del resto nel caso del Parcheggio Monte Oro a Riva, il risultato finale piuttosto di una o più persone, che comunque ci pare opportuno brevemente menzionare. Perché a queste persone va ascritto il “merito” di avere completamente stravolto quanto previsto dal P.R.G. del 2000 che all’art. 8 (comma 2), riguardo al complesso dell’ex sanatorio Argentina, già albergo Olivenheim, ed in procinto ora di diventare Residenza Olivenheim, prevedeva “il ripristino filologico di una parte del complesso edilizio esistente, con l’intento di riproporre l’immagine originale dell’ex-sanatorio Argentina ( già albergo Olivenheim) ancora chiaramente riconoscibile nonostante le numerose manomissioni”. In ordine casuale: l’impresa costruttrice COS.MI, grazie anche a una perizia dell’ing. Luigi Campostrini (Responsabile dell’Area Tecnica del Comune), e l’Amministrazione Comunale di Arco dell’epoca, presieduta da Renato Veronesi, con gli Assessori all’Urbanistica Dellanna e all’Edilizia Privata Stefano Bresciani, che hanno permesso non solo una totale demolizione del manufatto antico, che pure aveva parti di pregio architettonico, ma anche una devastante manomissione della struttura morfologica della collina cara, tra gli altri, ad Albrecht Dürer.”

Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro
Il Presidente
Paolo Barbagli

Riva, 5.3.2014