Comunicato Gelateria Punta Lido

22.05.2017 00:00

AL COMUNE DI RIVA DEL GARDA

Gentile Sindaco, gentili Consiglieri

e p.c.

Comunità Alto Garda e Ledro

Provincia Autonoma di Trento- Assessorato all’Ambiente

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OGGETTO: attenzione all’area Cattoli e alla punta Lido

 

 

 

A Riva, nella Busa, si stanno giocando partite importanti. Appare chiaro che una responsabilità, simmetricamente grande, grava su chi occupa posti decisionali, perché la politica ha margini di manovra: non tutto è già scritto dalle procedure amministrative.

Quali siano queste partite, è facile intuirlo: l'area ex-Cattoi, punta Lido, il piano fascia-lago (e, se volessimo parlare di Arco, potremmo citare, da ultimo, la cementificazione di Linfano ad opera dell'AMSA, senza dimenticare la triste sorte che attende Villa San Pietro).

La politica non può e non deve essere lasciata sola dai cittadini.

Come associazioni chiediamo al Sindaco e a tutti i consiglieri di dimostrare la necessaria fermezza in merito all'area ex-Cattoi: in tal caso li sosterremo.

Il piano fascia-lago è scaduto, le opere di urbanizzazione non sono state realizzate nell'area ex-Cattoi, è tempo di azzerare le volumetrie e ripensare il progetto generale della fascia lago.

È interesse collettivo riconoscere che lo sviluppo non è sfruttamento delle limitate risorse: i tempi son cambiati da quando - era il 2006 - Cecchetto diceva che Riva era anche troppo verde.

Nel frattempo troppi centri commerciali, troppo traffico, troppi sfregi, piani regolatori comunali che ancora prevedono consumo di suolo importante e un piano di comunità (elaborato sempre da Cecchetto) che non è a consumo zero di suolo.

Resista dunque il Comune sull'area ex-Cattoi, in tutte le sedi e tenga salde le redini!

Per quanto riguarda la gelateria di Punta Lido, gli storici bagni, il pericolo viene da una partecipata del Comune.

Lo stesso Cecchetto ne riconosce la valenza strategica: se passa l'intervento di Punta Lido, cede tutta la fascia lago: non c'è motivo di preservarla. Simul stabunt vel simul cadent. Anche qui, per Punta Lido, c'è margine decisionale: il progetto di Cecchetto non è semplicemente "non banale", ma irrispettoso e va ripensato totalmente, umilmente.

Quello che va bene nel deserto del Nevada, dove non lo vedrebbe nessuno, non va bene a Riva, sul lungolago, dove c'è un contesto e una storia.

Se si sente l'esigenza di "spiegare" il progetto, vuol dire che c'è qualcosa che non va: infatti bisogna spiegarlo, perché la gente si abitui a un corpo estraneo.

L'architettura, però, deve essere in grado di convincere già nella visione: Platone diceva che il Bello è l'unica idea, l'unico concetto che si vede con i sensi, con gli occhi. E intendiamo con gli occhi di tutti: non solo dei critici e del dialogo a circuito chiuso degli architetti. Dover vedere, ogni volta che si passa, un edificio estraneo al contesto è un'esperienza che ci eviteremmo volentieri e che eviteremmo ai nostri ospiti, che amano trovare immagini da cartolina. Come Villa S. Pietro ad Arco, Punta Lido non è tutelata dalla Sovrintendenza, non è un'opera d'arte: ma dialoga con il contesto, richiama ciò che c'è intorno, contribuisce a creare un'atmosfera.

Quale è lo stile degli edifici belli? E' facile da dire. E sarebbe facile da copiare. A certi architetti pare sembri umiliante copiare uno stile, aborrano l'idea del "falso storico", ma se si sentissero meno autorizzati a esercitare un'arte che molti dubitano ci sia ci risparmierebbero opere che prima "bisogna spiegare" e poi si desidera abbattere, quando passano di moda.

La stessa porta San Marco di Riva fu ricostruita da Baruffaldi, copiando però lo stile medievale. Il risultato è coerente con il contesto. Baruffaldi non ne è uscito diminuito, la città ne è uscita arricchita, gli occhi ringraziano.

Non commentiamo poi il fatto che il rendering non "renda": se non si è in grado di presentare un rendering, figuriamoci l'opera completa. Per quanto riguarda la mensa universitaria di Trento, rileviamo solo che attualmente la grande e prestigiosa opera giace dismessa, senza che se ne abbia a male il progettista, che con una penna ha disegnato il piano fascia lago, con l'altra si sbizzarrisce per la partecipata pubblica, con l'altra disegna per la comunità di valle e con l'altra ancora è a servizio dei privati che acquistarono la ex-Cattoi.

 

 

Comitato Salvaguardia dell’Olivaia

 

Associazione Pinter

 

Amici della Terra – Riva del Garda