Ci mancava un altro supermercato

31.01.2019 00:00

Lo sfacelo della Busa, ci mancava proprio un altro impattante supermercato!

 

 

I documenti della pianificazione a livello provinciale e della Comunità di Valle, e prima ancora i nostri occhi, riconoscono il fallimento urbanistico dell'asse viario Riva del Garda – Arco. Dato dal disordinato e mediocre assetto edilizio, dal mancato rispetto degli indici di verde prescritti dai PRG nelle aree pertinenziali degli edifici commerciali, dalla viabilità sovracaricata proprio dalle attività commerciali.
Tutto questo avrebbe quanto meno dovuto insegnarci qualcosa e invece assistiamo con sconcerto all'ennesimo intervento edilizio non necessario, sovradimensionato e dannoso sia paesaggisticamente, la zona di Rione Degasperi ha già patito una pianificazione non proprio illuminata e perciò avrebbe meritato del verde a compensazione anche dell'aria inquinata causata dalla viabilità, sia per l'economia dei negozi al dettaglio del quartiere e non solo.
Non si sentiva certo il bisogno di un altro supermercato in viale Trento, tanto più da inserire un una nuova scatola di cemento, quando a pochi metri di distanza vi è già la Coop.
Così come non si sentiva la mancanza del supermercato di Dro dove sfugge ad ogni ragionevolezza l’aver consentito di realizzare all'ingresso del paese, quale biglietto d’ingresso, lo squallido retro con tanto di bidoni dell’immondizia di un cubo di cemento. Non vi è stato neppure il tentativo di mitigare il tutto con un’adeguata piantumazione. E certo non si può dire che nel Comune di Dro manchino spazi inutilizzati.
Gli amministratori indistintamente si difendono dicendo che i permessi sono dovuti in forza dei piani regolatori, dimenticando che i piani sono stati da loro realizzati e comunque è nel loro pieno potere modificarli.
Purtroppo i piani regolatori dell'intera Busa contengono una moltitudine di aree ancora edificabili con gli effetti devastanti che sono sotto gli occhi di tutti.
A ciò si aggiunga anche l'aspetto architettonico del nuovo supermercato di viale Trento rispetto al quale non è esente da responsabilità Commissione edilizia, perché se è vero che l'area era edificabile è altrettanto vero che l'aspetto architettonico ben può essere indirizzato.
In particolare, da una verifica è emerso come l'edificio il cui perimetro esterno è abnorme con conseguente impatto paesaggistico è stato trattato come il groviera, al suo interno vi sono ampi spazi vuoti non conteggiati come volume, la superficie commerciale sarà infatti al primo piano mentre il piano terreno sarà in larga parte riservato a parcheggio per i clienti, mentre l'altro piano per parcheggio sarà a livello interrato. Ma perché non fare due piani di parcheggi tutti interrati? Certo al privato sarebbero costati di più, ma l'intervento sarebbe stato certamente meno impattante e più rispettoso degli altri cittadini e quindi dell'interesse generale.

Ne consegue poi un riflessione generale, se le norme vigenti a tutti i livelli, provinciale, Comunità di Valle e Comune, consentono questi scempi devono essere modificate, è indispensabile invertire la politica dei bonus energetici (che consente spropositati aumenti di volume) prevedendo semmai penalità per chi non si adegua agli standard, così come si dovrà intervenire e limitare il proliferare di medie strutture di vendita che stanno uccidendo i pochi negozi di
vicinato superstiti.
Si corre il serio rischio che di qui a pochi anni alcuni di questi supermercati chiudano i battenti per un eccesso di offerta lasciando in eredità squallidi involucri che hanno consumato inutilmente suolo.
Infine, la soluzione della rotatoria tra viale Trento e via Maria Teresa d’ Austria per risolvere la congestione del traffico è un po' come offrire l'aspirina a chi ha la polmonite.
Purtroppo lo sfacelo della Busa sta inesorabilmente proseguendo nel silenzio dei più, anche degli operatori economici i quali dovrebbero aver cura dell'aspetto esteriore dei luoghi, né più né meno dell’interesse per i loro alberghi, ma purtroppo molti hanno investito anche nel campo delle costruzioni o meglio molti costruttori sono divenuti anche albergatori.
Se tutti non si assumeranno la quota parte di responsabilità, comprese le Commissioni edilizie della Comunità di Valle e dei Comuni chiamate a valutare la qualità paesaggistica degli interventi, il futuro della Busa è segnato.

 

Associazione Italia Nostra Trento
Associazione WWF per il Trentino
Comitato per la salvaguardia dell'Olivaia
Comitato Sviluppo Sostenibile
Associazione Riccardo Pinter
Amici della Terra Alto Garda e Ledro