Bonifica agraria a Tiarno di Sopra

C’è un piccolo sito semiincantato, incastonato tra l’abitato di Tiarno di Sopra e il laghetto d’Ampola in valle di Ledro, dove c’è una discreta conca coltivata a prato, chiamata Làvina sulla sinistra della strada provinciale venendo da Riva. Questo prato, lievemente incavato rispetto alle zone circostanti, è circondato da torrentelli e ruscelli, provenienti dalle vicine montagne di Tremalzo a est, che quando piove esondano e lo trasformano in una sorte di palude, che generalmente ma non sempre si asciuga nel periodo estivo. Per tale motivo da tempo immemorabile in tale zona nessuno ha mai tentato una qualche forma di coltivazione stabile, e di fatto si tratta di un’area golenale, in tutto simile alle zone che circondano i grandi fiumi e che sono pronte ad accogliere l’acqua delle periodiche inondazioni. Tali zone, ovviamente, andrebbero preservate da edificazioni e, comunque, da ogni sorta di interventi di modifica da parte dell’uomo.

Il problema è che, invece,  una parte di tale zona (p. fond. 1482-1483) è  la continuazione di  una bonifica agraria, autorizzata dalla dabbenaggine di tutti gli enti competenti, e alla quale altre probabilmente faranno seguito, secondo le voci ricorrenti nel piccolo paese. La quale sta livellando ed alzando il livello del terreno, adeguandolo a quello dei terreni vicini, ed eliminando pertanto quella conca che ha preservato nei secoli la valletta, mitigando le piene e prolungando i tempi di corrivazione evitando inondazioni dannose e pericolose.

Gli “Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro”, allertati da alcuni preoccupati abitanti di Tiarno di Sopra, esprimono pertanto analoga preoccupazione per un intervento che sta pericolosamente modificando gli assetti naturali di quella zona, paventando il pericolo che, in realtà, si tratti di interventi preparatori a rendere edificabile tale zona.  E tutto a pochi metri dalla riserva naturale provinciale dell’Ampola.

Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro

Il Presidente

Paolo Barbagli